Una breve introduzione prima della visita...
Solitamente si accede a un posteggio sotterraneo per parcheggiare l’automobile, ma quello di corso Galileo Ferraris all’altezza di via Meucci fa eccezione. Vi si può scendere per scoprire un vero tesoro risalente all’epoca della Cittadella, scoperto nel 2018 durante gli scavi per realizzare il posteggio.
L’ingresso avviene da una costruzione cubica in ferro ossidato decortec che non fa presagire le emozioni che si proveranno visitando il sito archeologico, trecento metri quadrati perfettamente illuminati e tirati a lucido dagli esperti.
Ma cos’era un “rivellino”? Facile! La stella della Cittadella aveva le sue inespugnabili cinque punte (i bastioni), ma queste erano collegate da tratti di muratura rettilinei, molto vulnerabili da parte dei tiri delle artiglierie nemiche. I rivellini erano opere a pianta triangolare poste a difesa esterna di quei tratti più sensibili alle offese.
Ma addentriamoci…
Una vista che fa battere il cuore è quella di un frammento di muro che ci riporta alla cinta del primo ingrandimento barocco di Torino. Tenetevi forte: siamo nel 1629!
Il cosiddetto “Rivellino degli Invalidi” risale a vent’anni più tardi e gli scavi hanno portato alla luce due bellissime rampe a curva che portavano accesso al terrapieno verso la fortezza e un lungo tratto della galleria di collegamento con la Cittadella. Questa permetteva un transito sicuro ai soldati che andavano e venivano dalla fortezza al rivellino, portando armi e munizioni. Qui e là si vedono dei pozzi dai quali veniva estratta l’acqua per raffreddare i cannoni che sparavano a difesa dell’opera.
Sono anche visibile le tracce degli ambienti sotterranei di un’antica polveriera, posizionata in modo da sfuggire ai tiri dei cannoni avversari.
Non perdete la visita al Rivellino degli Invalidi: un posteggio non vi ha mai riservato così tante sorprese…